Il termine ALOPECIA sta a significare caduta dei capelli (per il paziente una caduta intensa dei capelli) diffusa o circoscritta, che porta ad un forte allarmismo.
Per il medico dermatricologo la cosa più importante e difficile sta nel riuscire a formulare una giusta DIAGNOSI e quindi un' appropiata terapia. Infatti i capelli cadono, ma cadono per cause diverse, ogni forma ha una sua precisa genesi; per questo ripeto che per curare i capelli sia necessario una forte preparazione medico scientifica e giustamente occhio clinico.
Le alopecie vanno suddivise in due grandi categorie: cicatriziali e non cicatriziali.
Alopecie cicatriziali
Le forme CICATRIZIALI sono le forme, se mi si permette il termine, più maligne in quanto viene compromesso in modo irreversibile il bulbo del capello, portando ad una precoce atrofia di quest'ultimo e quindi la perdita più o meno rapida e per sempre dei capelli. Queste forme insorgono in seguito a turbe metaboliche, endocrine immunitarie; la cute liscia, lucida, senza osti follicolari lascia ben poco sperare.
Tra queste forme ricordiamo il Lichen Planopilare, l'Alopecia fibrosante frontale, LED, follicolite decalvante.
Le forme NON CICATRIZIALI sono quelle più benigne e quindi più facili da trattare e curare.
Tra queste forme ricordiamo l'alopecia androgenetica sia maschile che femminile, l'Alopecia areata, l'Alopecia Post-Partum, le Alopecieda disfunzioni ormonali, ecc.
Grande importanza nella caduta dei capelli è data alla presenza delle Prostaglandine D2 (PG D2), dove svolgono un'azione infiammatoria cronica portando alla caduta precoce dei capelli.
Oggigiorno sono stati formulati degli attitivi naturali che puntano in particolare alla regolazione delle Prostaglandine D2. Tra queste sostanze ricordiamo il Prostaquinon e il Timochinone che sono due inibitori delle PG D2; hanno un'azione antinfiammatoria specifica, in più inibiscono l'attivazione e la sintesi del fattore NF-KB, un fattore di trascrizione pro-infiammatorio coinvolto nelle forme di Alopecia più comuni.